ARTICOLI 2013

L’ultimo libro di Alessandro Gualtieri:  “La Grande Guerra delle donne” Rose nella terra di nessuno”

Numero 1.2013
 

Il libro parla del ruolo delle donne (della figura femminile) durante il periodo della Prima Guerra Mondiale. Vi vengono affrontate tematiche interessanti e anche curiose. Chi erano le cosiddette “madrine di guerra”? In cosa consistette il contributo delle donne alla guerra? Quali furono le conseguenze del conflitto sul ruolo futuro della donna nella società civile italiana? Come si comportarono le donne negli altri paesi europei coinvolti nel conflitto? A queste e a simili domande risponde il libro di Gualtieri.

Storie di donne, storie di attività femminili, occupazione di ruoli lasciati vacanti, necessità di manodopera, di lavoro, di ingegno, e di conseguenza poteri conquistati, dimostrazioni di validità, di efficienza, il tutto unito a bontà e gentilezza: un mix di prerogative difficilmente riscontrabili nel maschio dominatore e “guerriero”. Chi l’avrebbe mai pensato che la donna si sarebbe “liberata” proprio in virtù della guerra! Eppure questo avvenne. La donna si rivelò sensibile e sapiente. Causa ed effetto, come sempre, nella logica degli eventi, determinano l’evoluzione; o che dir si voglia, una certa manifestazione in un ben definito ambiente ospitante determina un effetto. Molteplici sono gli argomenti trattati nel libro.

LE CROCEROSSINE – Una precisa e poetica rievocazione a ricordo dei meriti delle “volontarie della Croce Rossa Italiana” egregiamente rappresentate dal ruolo assunto dalla duchessa Elena d’Aosta, che agirono a fianco della Sanità Militare.

DONNE, CULTURA E POLITICA – Di primario interesse, e fulcro del libro, è l’analisi sociologica dell’emancipazione della donna non solo in Italia, ma nell’Europa tutta, allineando i fatti salienti in un riassunto esaustivo che inquadra appunto gli albori di quella ascesa che avrebbe portato di lì a poco i diritti della donna a fianco di quelli dell’uomo.

LE PROFUGHE – Poiché i mariti erano stati chiamati al fronte, il fenomeno degli “internamenti” lo subirono in prevalenza le donne (spesso separate dai figli e dagli anziani che venivano lasciati sul posto). Da parte delle autorità italiane, specie in Trentino, si verificarono numerosi casi di internamento nei confronti di cittadine di etnia italiana che avevano un marito austriaco combattente per l’esercito dell’Austria - Ungheria, accusate di atteggiamento sovversivo denominato ”austriacantismo”. Da parte delle autorità austriache si tendeva a spopolare le zone occupate dagli Italiani  internando i profughi nei campi di Katzenasu, Braunau, nelle pianure galiziane e nelle province più interne dell’Europa.

OPINIONE PUBBLICA SULLE DONNE – Occorre meditare su alcune citazioni (opportunamente scelte e presentate alle ppg. 63 e 64) di persone illustri come il Gioberti (es: ”La donna , insomma, è in un certo modo verso l’uomo ciò che è il vegetale verso l’animale, o la pianta parassita verso quella che si regge e si sostenta da sé”), il Rosmini, il Filangieri, Leone XIII nella Rerum Novarum (per le quali si rimanda al libro), citazioni risalenti dunque alla prima metà del XIX secolo che testimoniano in quale tipo di considerazione era tenuta la donna fino alla vigilia della guerra, e fanno capire come la spinta innovativa e libertaria determinata dal conflitto stesso rappresentasse qualcosa di irrefrenabile, irrinunciabile. Non mancano gustosi aneddoti come quello sulle “tranviere” ferme al capolinea, guardate con sospetto mentre si accendevano pure una sigaretta. 

LA MODA – Il libro analizza la storia del costume nel periodo a cavallo dei secoli XIX e XX, quello della Belle Epoque, preludio alla Grande Guerra. In pratica, l’abbigliamento femminile, con il suo cambiamento verso l’uniformazione e la semplicità (e praticità), pur preservando e per certi versi valorizzando meglio la femminilità, contribuì non poco all’emancipazione della donna. I processi di “riformazione” e di “semplificazione” della moda, già iniziati nel periodo precedente, durante la guerra subirono una rapida e definitiva evoluzione.

L’INFERMIERA – Ecco l’iconografia che la donna assunse in uno dei più importanti ruoli nel periodo della Grande Guerra, negli ospedali, nelle retrovie, talvolta anche al fronte: l’angelo consolatore, la grazia, la gentilezza, il sorriso, l’intercessione, la complicità: ossia il messaggio di conforto.

LE CARTOLINE ­– La figura femminile venne riprodotta su cartolina, in vari atteggiamenti, stampata in larga scala, resa disponibile alla truppa per risollevarne il morale. Così il fante, fissando la donna in cartolina si struggeva ma rinveniva in sé cullandosi nel sogno del ritorno a lei. E che dire delle lettere, delle missive inviate dalle donne ai fidanzati, ai mariti, ai fratelli nell’intento di mantenere vivo l’amore, il legame, l’affetto: un grande sforzo di umanità e responsabilità.   

IL DOPOGUERRA – Quando la guerra finì si verificò l’evento triste dei licenziamenti di molte donne nelle fabbriche, perché non c’era lavoro per tutti. Lo sforzo di far rientrare nei ranghi la donna continuò durante il periodo fascista che seguì. Il diritto di parità legittimamente conquistato veniva scelleratamente soppresso dal maschilismo. Ma alla lunga il tentativo di restaurazione della realtà precedente fallì.

BIOGRAFIE – Il bel libro si completa con una serie di biografie di donne celebri diversamente protagoniste nella Seconda Guerra Mondiale:  ad  esempio, l’infermiera inglese Vera Brittain, la famosa spia Mata Hari e altre.

Il libro, dal punto di vista del contenuto appare ineccepibile, è sostenuto da un’alta capacita di analisi, da un’accurata scelta di illustrazioni, testimonianze, citazioni, riferimenti. L’esposizione è ricca ed esaustiva. La qualità è elevata. Il testo è scritto con trasporto, non mancano passaggi accorati, di pura fierezza, come quello a pg. 43, dove si ricorda la data del 1° febbraio 1945, giorno in cui entrava in vigore il decreto Bonomi che riconosceva il diritto di voto alle donne: «Da quel giorno in poi, molte “nuove” donne italiane impararono a scrivere il loro nome e a “riconoscere”, se non proprio a leggere, le parole necessarie per esprimere la loro preferenza nel voto. Non volevano correre il rischio che la loro fondamentale partecipazione alla vita politica del Paese, così a lungo reclamata, potesse andare perduta». 

Alessandro Gualtieri è nato a Milano nel 1964, vive a Gessate da 10 anni.
È appassionato e studioso di storia, si interessa specialmente del periodo bellico 1914-1918.

Presso la Casa Editrice “Mattioli 1885” ha pubblicato:
“La Battaglia della Somme – l’artiglieria conquista, la fanteria occupa” (2010)

“Verdun 1916 – il fuoco il sangue il dovere” (2010)
“Le Battaglie di Ypres – nel saliente più conteso della Grande Guerra” (2011)

“La Grande Guerra delle donne – Rose nella terra di nessuno” (2012)
disponibili nelle maggiori librerie, su internet, su www.mattioli1885.com, e su www.alessandrogualtieri.com
È anche l’autore di:
La Grande Guerra 1914-1918 - Percorso di studio a schede” (disponibile come e-book su Amazon col titolo “1914-1918 – Breve storia della Prima Guerra Mondiale”)
Dal Piave alla prigionia” (Di recente ha tradotto: “Dal Piave alla prigionia” nella versione internazionale in lingua Inglese, intitolata “An Italian forever”, disponibile in tutto il mondo e su www.amazon.com).
I Musei della Grande Guerra

Recuperanti

 Autore e webmaster del sito internet www.lagrandeguerra.net
Fa parte dell’Associazione “Viaggi & Storia
Sito internet www.alessandrogualtieri.com

Walter Visconti

 

"Perché anch'io scrivo e riscrivo..." –
Serata di poesia in Villa Daccò

Numero 3.2013

Il “Gruppo Poesia” di Gessate, nell’ambito delle manifestazioni per la Sagra 2013, organizza, per il giorno 3 ottobre 2013, alle h 21:00 presso la sala Matrimoni della Villa Daccò, una serata dedicata alla lettura di poesie di autori gessatesi di ieri e di oggi.  Con questa iniziativa si vorrebbe dare risalto all’attività del Gruppo, manifestando apertamente , senza remore, i propositi e le aspirazioni, che sono principalmente:

–la lettura, la declamazione di brani e versi di autori non solo celebri e affermati, ma anche sconosciuti al grande pubblico letterario.
–spaziare dalla performance pura e semplice della recita di versi e brani, alla critica aperta con attribuzioni anche di meriti, lodi, commenti, in base a sensazioni spontanee e passioni provocate.
Durante la serata verranno letti brani per il piacere della lettura, della concatenazione dei vocaboli, nell’intento di scoprire significati, offrire musicalità, immagini, sensazioni. Insomma, vorrà essere un ritrovo poetico, una riunione di lettura e ascolto di versi, senza pretese e senza rinunce. Un ritrovo in altre parole “modico” e “salubre”, di letteratura “fresca e schietta” come a immagine d’un salice (se non “alta e schietta” come a immagine d’un cipresso), certamente inedita e sorprendente, forse anche valida e importante. Dunque “avanti tutta” verso la lettura di brani sia “celebri”, sia “scelti”, sia “spiati”, e di declamatorie audaci.

Diciamo “avanti tutta” con la parola “poesia”, per l’antitecnicismo che include, per la forza che emana: forza umana, personale, naturale; fedelissima irriducibile “alleata” in grado di innamorare anime, incitare eserciti, esaltare arte; elevare la qualità, espandere la sensibilità, fondersi nell’amore. Nel suo anticonformismo è possibile intravedere la salvezza, delineate ere e civiltà. Nella poesia albergano sentimento, comprensione, impulso, preghiera, conforto, tutto è possibile trovarvi di buono e saggio. Lo strascico benefico della vita è il poetare (Lautéamont ha detto: la poesia deve essere fatta da tutti, non da uno), la spinta al riconoscimento dei sensi incantati è la lettura, è l’ascolto dei versi. I sussurri dei versi impongono modalità di attenzione, illuminano menti, ispirano azioni, determinano prodigi. Essi vanno considerati un toccasana culturale gratuito e prodigo di effetti benefici allo spirito, tanto gradito a noi Italiani. “Noi Italiani siamo fabbri laboriosi e poeti perspicaci, ci parliamo, ci aiutiamo, ci sentiamo, e per questo abbiamo bisogno dell’incudine e del lauro” (sentita oggi all’Ospedale Maggiore da una gentile signora ultra ottantenne in attesa di una visita specialistica).
Il Gruppo Poesia è nato per conoscere poeti, esprimersi, confrontarsi su temi di poesia. Si riunisce ogni primo lunedì del mese in biblioteca.
Il Gruppo Poesia