ARTICOLI 2006 - 2° SEMESTRE

XXXV Sagra della Paciaréla e 18° Manifestazione Storica
(dal 22 settembre al 1° ottobre 2006)

Numero 4-2006

 

Abbiamo due novità: le “gemme dell’età adulta” (di cui parliamo a parte), come le ha affettuosamente battezzate il Presidente.
Ci sono buoni motivi per inorgoglirsi quest’anno alla Sagra di Gessate. L’elenco delle manifestazioni è ben nutrito, e si faticherà a coglierle tutte quante.

Il 22 e 23 settembre (venerdì e sabato) i panettieri di Gessate omaggeranno “pangialt e lacc”, a coloro che acquisteranno del pane.
Gli eventi si apriranno il 23 e 24 di settembre (sabato e domenica sera) con la IX Cena Rinascimentale, durante la quale si potranno gustare preparazioni specifiche ispirate a “I Gonzaga a Mantova” (periodo 1600-1700). Si verrà accolti dalle guardie in costume e accompagnati nella Sala di Villa Daccò. La cena verrà allietata da musici che suoneranno strumenti d’epoca. È un’esperienza da non perdere.
Il 28 settembre (giovedì sera) nel salone dell’Oratorio avverrà la presentazione ufficiale delle due “gemme” acquisite nell’età adulta dal C.M.S.:

La prima, consiste nell’attestato di assegnazione della Denominazione Comunale di Origine (DE.C.O.) al dolce tradizionale “Paciaréla di Gessate”. L’evento sarà organizzato in collaborazione con l’Amministrazione Comunale e il Gruppo Gastronomico Culturale dalla Martesana “Papillon”, famoso a carattere nazionale (è previsto un assaggio).

La seconda, consiste nella concessione del Patrocinio della Provincia di Milano alla Sagra della Paciaréla. È un riconoscimento di prestigio. Significa che l’evento verrà sponsorizzato dalla Provincia e che il depliant illustartivo della Sagra potrà fregiarsi anche dello stemma della Provincia 
Il 30 settembre (sabato pomeriggio e sera) inizieranno le manifestazioni della Sagra. Nel pomeriggio avverrà il bando del Palio per le vie del paese. In serata ci sarà la Rievocazione Storica della famosa disputa tra i Gessatesi e il Conte Bonesana, in forma itinerante, con partenza dallo “Stalun” in via Badia 23 e conclusione davanti alla Chiesa (ogni anno le recite interpretano particolari inediti sulla vicenda storica); a seguire gusteremo l’esibizione degli Sbandieratori di Asti in Villa Daccò (spettacolo sempre emozionante), e potremo assaggiare pane e salame e la Paciaréla.

Il 1° ottobre (domenica mattina e pomeriggio) in mattinata, durante la Messa nella Chiesa Parrocchiale si avrà la benedizione del Palio. Nel pomeriggio, in piazza Roma si potrà assistere alla esibizione del gruppo “Contraddanza di Rodano”; poi assisteremo alla “Grande Sfilata Storica” per le vie del paese; a seguire avverrà la disputa del “Palio del Pane”; infine avremo l’estrazione della “Lotteria del Palio” nel prato di Villa Daccò (per gli orari degli eventi, per conoscere i luoghi e gli itinerari dei percorsi vedere il programma dettagliato qui a fianco – è lo stesso del depliant illustrativo della sagra che dovreste già avere).

Walter Visconti

 

 

La DE.C.O. alla Torta Paciaréla di Gessate

Numero 4-2006

 

È stata assegnata la DE.C.O. alla Pacarèla. Finalmente la torta di Gessate verrà valorizzata come merita. Illustriamo sinteticamente la procedura di assegnazione.

Prima fase: approvazione del “Regolamento”.
Con la delibera n 35 del 30 giugno 2006 il Comune di Gessate ha approvato il “regolamento comunale per la valorizzazione delle attività agro-alimentari locali e ha istituito la De.C.O. (Denominazione Comunale di Origine”). Significa che è stato istituito un “albo” comunale delle produzioni agro-alimentari De.C.O. Per richiedere l’iscrizioni di un prodotto nell’albo occorre dare prove storiche dell’origine e presentare un “Disciplinare di produzione”. Una commissione si pronuncerà sulla ammissibilità della richiesta. Inoltre è stato istituito un “registro” dei produttori e distributori di prodotti De.C.O. Alla fine il Comune concede l’utilizzo del marchio De.C.O.

Seconda fase: Assegnazione della De.C.O. alla Paciaréla.
In occasione della XXXV Sagra, il Comitato per la Manifestazione Storica ed Il palio del Pane ne ha fatto richiesta al Comune di Gessate. È stata formulata la bozza del “Disciplinare di produzione della torta” (in collaborazione col Gruppo culturale-gastronomico “Papillon-Zona Martesana”). Il disciplinare è stato poi affinato dalla Giunta Comunale. É stato ideato il Logo. L’apposita Commissione nominata dalla Giunta ha ammesso l’iscrizione all’albo della Torta Paciaréla e ha depositato il Logo. La denominazione presente sul Logo De.C.O. è: “Paciaréla di Gessate”.

Il “Disciplinare di produzione”.
Il “disciplinare” è un testo in cui vengono dichiarati ufficialmente: il sistema di identificazione, gli ingredienti necessari per produrlo, la descrizione del processo produttivo, le caratteristiche del prodotto, le norme di confezionamento e commercializzazione, le regole di controllo e le sanzioni per le trasgressioni. È un allegato alla Delibera n° 35 del 30 giugno 2006 ed è conservato presso il Comune.

Identificazione della Paciarèla.
Da ben 35 anni la Sagra della Paciarèla propone questo dolce, che partendo dal riporto orale, pur non riscontrando una data certa, fa sì che la sua identificazione si perda nei tempi.
È comunque certo che la sua evoluzione trae origine dal famoso “paciarel” che ancora agli inizi del secolo XX  abitualmente veniva preparato e consumato in base alla più semplice delle ricettate: latte, pane raffermo e cacao (una punta di cucchiaio), il tutto a macero per circa un’ora, quindi versato in un tegamino e messo a scaldare tra la brace del camino.  Il “paciarel” era pronto. Da questo punto fermo il miglior supporto per la nostra ricetta perché latte e pane, pur nell’evoluzione da “paciarel”a “paciaréla”, erano, sono, e saranno prodotti qualificanti dell’agroalimentare.

Passando alle caratteristiche analitiche, oggi, di base, si utilizzano i seguenti ingredienti:
Latte, pane, zucchero, zucchero vanigliato, amaretti, pane d’anice, cacao, cioccolato fondente, uva sultanina, cedro candito, burro. È possibile unire altri elementi tipo scorza di limone, liquori vari, uova, sale fino, che servono ad armonizzare gli ingredienti di base al fine di trovare il profumo ed il gusto della “paciaréla”.

Walter Visconti

 

Ricetta della Paciarèla:
Recipiente capiente: mettere a macerare il pane nel latte.

A seguire unire amaretti sbriciolati finemente, gli zuccheri, il pane d’anice, il cioccolato (fatto sciogliere a bagno maria), il cacao, l’uva sultanina (messa a bagno con acqua tiepida e ben strizzata), il cedro a dadini e altri ingredienti.
Lasciare riposare per qualche ora e passare nelle tortiere bene imburrate, poi a forno caldo 180/200 °C per due ore o più in base alla consistenza dell’impasto.
Togliere dal forno ed aspettare un paio d’ore prima di travasare la “paciaréla”.

Comitato per la Manifestazione Storica ed il Palio del Pane



 

Serate  magiche al teatro tenda (Italia vittoriosa al Mondiale)

Numero 4-2006

 

Serate magiche a Gessate davanti al maxischermo, nei giardini di Villa Daccò. Un solido tendone. Un centinaio di posti a sedere. Tutto OK. C’è attesa. Alla partita d’apertura Germania-Costa Rica del 9 giugno, un venerdì pomeriggio, l’impatto è buono. Si preannunciano forti emozioni. Il Bar di Villa Daccò offre ottimo supporto logistico per i rifornimenti (di bibite e quant’altro) e per i festeggiamenti (tocchiamo ferro). La prova del fuoco si ha all’esordio dell’Italia contro il Ghana, il 12 giugno. La struttura è colma. Tifo da stadio. Il Mondiale procede a ritmo frenetico. Il popolo dei tifosi si affeziona. Il “Tempio-Tenda” porta buono.
L’Italia si qualifica per gli ottavi. In una sorta di turismo calcistico si passa per Hannover, Kaiserslautern, Amburgo. Con l’inizio degli ottavi le partite si diradano. Italia-Australia si gioca ancora a Kaiserslautern il 26 giugno, un lunedì, alle 17.
Ormai vesto sempre camicia azzurra, cravatta blu, stemma in oro della Coppa FIFA acquistato a Italia’90. Sento che ci sta. L’Italia passa per un rigore dubbio segnato da Totti al 90’. È la catapulta verso l’Olimpo. La gioia sotto il tendone è indescrivibile.
Il 30 giugno c’è da sbrigare la formalità Ukrajna (quarti) alle 21, di nuovo ad Amburgo. Nel ministadio parallelo di Gessate si registra il pieno assoluto. Abbracci, gioia, giusta euforia.
Si va in semifinale con Germania-Italia del 4 luglio, a Dortmund alle 21. Chi si arrischia a non seguire la partita al Tempio di Villa Daccò? Gli sguardi sono seri, vigili, guardinghi, la calma è falsa. Alla fine dei supplementari, l’urlo al primo gol dell’Italia si unisce a quello del secondo, un minuto dopo, al 120’.
Si va all’Olympiastadion di Berlino per la finale del 9 luglio, alle 20 e, in parallelo, al Tempo-Tenda di Villa Daccò a Gessate.
Folla straripante. È una lunga sfida psicologica, una contesa di sport e di nervi, con toni aspri, contro la Francia.
Il Tempio-Tenda è il luogo ideale per viverla a distanza, per parteciparvi col cuore.
I supplementari, i rigori. Non c’è fine. Il gol decisivo di Grosso. Tutto in 1 secondo, atteso per 10.000 secondi.
Non mi scorderò mai l’interminabile goooool urlato insieme ai i presenti. Ero con mia moglie e mio figlio. Ci siamo abbracciati, congratulati con pacche sulle spalle. Poi mi sono chiuso nella gioia. Osservavo tutto per non perdere quegli attimi e ottenerne un dì il ricordo. Si è compiuto ciò che doveva compiersi.
Coppa del Mondo a Noi inguaribili calciofili, e non ai presuntuosi allievi francesi. Il calcio ha una sua logica nascosta; questa volta non sono stati commessi errori e il premio finale è arrivato.
Dopo la rete segnata da Grosso che ha dato il titolo di Campioni del Mondo all’Italia, si è scatenato un putiferio. Erano passate da poco le 23. Mentre il portiere Bartez stava accovacciato ai piedi del palo di destra in silenzio e gli azzurri a Berlino impazzivano per il campo, a Gessate in via Badia si radunava un popolo festante in uno sventolio di tricolori e maglie azzurre. La concentrazione dei festeggiamenti si aveva davanti alla Villa Daccò e sulla piazza della chiesa antistante. Bambini avvolti nella bandiera accompagnati dai grandi, giovani euforici con trombe e sirene, anziani che assentivano felici. Gente che applaudiva al lento passaggio delle auto sotto un immenso tricolore. Clacson a tutto spiano, sventolii dai finestrini, saluti a braccia alzate tra gente sconosciuta, segni d’intesa e di vittoria. Perfino trattori con fari abbaglianti nella notte e Harley Davidson a sparare bordate dallo scappamento.
Nei giorni seguenti, l’euforia da Campioni del Mondo appare e si propaga ovunque per le strade di Gessate. Tricolori, maglie, striscioni, invadono piazze, strade, balconi, finestre. Pennoni nei cortili delle fabbriche e alberi nei giardini delle ville, cancellate, portici, ogni luogo si tinge dei colori nazionali. Le vetrine dei negozi, i bar, le edicole espongono manifesti della Nazionale.
Anche il Tempio-Tenda di Gessate vuole i suoi meriti, giustamente. Bene. Arrivederci agli Europei 2008, piacendo, ancora sotto le stelle, ancora nei giardini di Villa Daccò.

Walter Visconti

 

 

INCASTIGO: Una Band al GESS in ROCK

Numero 4 2006

 

Gli INCASTIGO si gustano il preludio della manifestazione con animo sereno, nella calura del tramonto, sdraiati nelle poltroncine davanti al palco sul quale altre Band stanno provando. Chi saranno mai i componenti di questo Gruppo di musica moderna (e di tutti i Gruppi in concorso?) e chi saranno mai i loro estrosi adulatori? Sono giovani, modesti, quasi schivi, ma disponibili e preparati. I componenti del Gruppo INCASTIGO sono quattro. Marco ha 23 anni, Sergio 25, Davide 24, Diego 21. Due chitarre, un basso, una batteria. Sergio è anche cantante. Io, una preparazione come  la loro, a 20 anni me la sognavo. Mi sento a disagio davanti alla loro modestia. Sento che devo loro una specie di risarcimento. Sale in me un bisogno di conoscenza, ma so di non farcela. Li invidio per il loro candore, la spontaneità, il non calcolo…

Ci allontaniamo dal frastuono del palco così possiamo udire le nostre parole.  Suonano insieme dal 2003. Hanno fatto circa 100 concerti, la maggioranza nel Nord Italia, ma anche all’estero, in Olanda, Germania, Austria. Ex compagni di scuola, tre di Inzago, uno di Basiano. Critiche degli Incastigo all’ambiente musicale italiano: «Assenza di mentalità in grado di apprezzare la musica “live” specie dei Gruppi emergenti, che per questo non trovano spazio. A prescindere dai generi musicali, la gente non riesce ad apprezzare questo tipo di manifestazioni, almeno nella fase iniziale. Però questo è il momento più importante perché se una manifestazione non decolla spesso non trova poi il tempo per essere replicata. Mancanza di appoggi e di strutture nelle quali esibirsi.» Testimonianza degli Incastigo sulla manifestazione: «Questa allestita a Gessate appare buona, perché sono stati riparati alcuni errori commessi l’anno scorso. La festa dovrebbe tenere (è la serata iniziale). Pochi giorni d’estate sono l’unica occasione dell’anno per dare spazio a queste esibizioni di giovani.» Uno degli Incastigo consiglia di insistere: «La logistica è buona, l’organizzazione anche. Il luogo scelto è bello. Bisogna ingranare un attimo. È solo il secondo anno. Bisogna perseverare come per tutti gli investimenti. Uno non può pensare di fare un investimento minimo e che gli vada bene subito. Secondo me può diventare una bella cosa, ad esempio come il Fara Rock, sono anni che c’è: hanno investito soldi, chiamato gente che riempiva. Si parla di migliaia di visitatori ogni anno. Avendo un nome che “gira” si possono richiamare migliaia di persone a prescindere dal Gruppo che suona.» 

Gli INCASTIGO sono stati chiari e sinceri. È un buon Gruppo, ne sono convinto.  Auguri e arrivederci.

Walter Visconti

 

 

15° Concerto d’Autunno - 14 ottobre 2006

Numero 5-2006

 

Prima di tutto Buon compleanno alla Corale: 20 anni di vita e 15 Concerti d’Autunno. La chiesa è addobbata per le grandi occasioni. Inizia il concerto.

Prima parte dedicata alla musica sacra. Omaggio a Mozart, di cui ricorre il 250° anniversario dalla nascita, con tre brani. Subito la “Sinfonia 40”, primo movimento, per sola orchestra, opera incalzante. Precisa esecuzione diretta dal maestro Pierangelo Pelucchi. La Corale esordisce al secondo brano: ”Ave Verum Corpus KV618”. Entrata dolcissima, fraseggi delicati, mirabilmente accompagnati dai violini. Poi, Kirje, Gloria e Credo dalla “Spatzen Messe KV 220”, una delle 19 composte da Mozart: opera rappresentata la prima volta dalla corale il 2 giugno 2006 a Gorgonzola in occasione del 200° anniversario della dedicazione della Chiesa parrocchiale ai santi Gervasio e Protasio. Altri interpreti sono il soprano Emilia Bertoncello, che sostituisce Sandra vanni, il mezzo soprano Giovanna Caravaggio, il tenore Sergio Rocchi, il basso Alberto Rota. La serata prosegue con alcuni brani tratti da “La passione di Cristo secondo San Marco” di Lorenzo Persosi, sacerdote, assiduo compositore di musica sacra, che ritrovò con lui momenti di larga diffusione e si trasferì dalle chiese nelle sale di concerto, - come informa Mario Ronchi -. La “schola cantorum” di Gessate la eseguì la prima volta a Roma il 23 novembre 2003 al XXVII Congresso Nazionale di Musica Sacra nell’Aula Paolo VI alla presenza di Papa Giovanni Paolo II. Fu il momento in cui la Corale decollò definitivamente, anche per l’impulso datole dal maestro Pelucchi. Attimi che restarono impressi nella mente di ogni corista. Si chiude la prima parte con il brano struggente “Lacrimosa”, dal Requiem, di Mozart per coro e orchestra.

Seconda parte dedicata alla lirica, in particolare alla magia imperiosa e spumeggiante di Verdi. Subito un brano per sola orchestra, per scaldare i cuori: l’Ouverture da “I Vespri Siciliani”, note ariose e volteggianti, in un travolgente crescendo. A seguire un classico di Verdi: “Oh signore dal tetto natio” da “I lombardi alla prima crociata”, ove i gorgheggi del flauto offrono motivi di passione a scandire i toccanti passaggi del coro. Poi è la volta della famosissima aria “Il santo nome di Dio” da “La forza del destino”. Entrata d’organo in funzione preparatoria del famosissimo assolo di violino. Pelle d’oca. Soprano, basso, coro e orchestra si esprimono in vasti e arditi fraseggi. Finale grandioso e veemente. Al termine Mario Ronchi inneggia giustamente al primo violino, il maestro Alessandro Milani. Chiude il concerto il finale del secondo atto dell’Aida. A sorpresa entra in scena la corale San Gervasio di Capriate, invitata in gran segreto dal maestro Costante, e si unisce a rafforzare la corale di Gessate, a festeggiarne i 20 anni e a ricordare i tempi in cui i due gruppi cantavano uniti nelle grandi occasioni. La melodia del “grande coro” introduce le magiche trombe dell’entrata trionfale e si distende verso l’altissima enfasi della chiusura. Finisce qui la parte ufficiale. Riconoscimento a Costante Ronchi, per essere Maestro della Corale fin dall’inizio e ideatore del Concerto d’Autunno, e ai coristi più anziani. Un grazie speciale a Monsignor Tarcisio Cola, presidente dell’Associazione Italiana S.Cecilia, anche quest’anno presente, e grande estimatore della Corale di Gessate.

Walter Visconti

 

 

Il “mese lungo” – Riassunto di una Sagra

Numero 5-2006

 

Com’è andata quest’anno la Sagra della Paciarèla? Ripercorriamola insieme, programma alla mano. Innanzi tutto una premessa. Vorrei considerare il periodo dal 9 settembre al 15 ottobre, cioè il “mese lungo” che include gli eventi più rilevanti.

Week end artistico, musicale e poetico.
9 e 10 settembre, in via Cittadella 14 esposizione di quadri allestita dal Gruppo Artisti Gessatesi “il Gelso”. La gente comincia ad abituarsi all’idea che per visitare mostre d’arte a Gessate occorre recarsi allo “Stalun”, struttura adatta e accogliente. Quest’anno molti espositori hanno venduto. Per la prima volta si è sperimentata una rassegna modulare. Sabato è stato offerto un aperitivo letterario con presentazione e lettura di brani in vernacolo della attrice-scrittrice gessatese Franca Brambilla, recita di poesie del poeta-contadino Gino Mapelli, nonché del sottoscritto. Al termine, aperitivo e liberi commenti sull’angolo letterario. Domenica pomeriggio, un evento musicale con il gruppo dei “Lepricorns” che ha eseguito canti e musiche popolari irlandesi, scozzesi, bretoni. Al termine dell’esibizione, buffet e conversazione con i componenti del gruppo.

Pangialt e lacc.
22 e 23 settembre, distribuzione di “pangialt e lacc” da parte dei fornai. Ho appurato che il pangialt (che non è giallo bensì marrone) è composto per il  50% di segale integrale, per il 50% di “uradigo”, che sarebbe la “farinetta di granoturco”, cioè macinata più fine della farina da polenta.

Cena storica.
23 e 24 settembre, nel salone di Villa Daccò cena storica. Piatti riesumati dal passato, coreografia molto curata, guardie all’ingresso, servitori e camerieri in costume, musiche e balli d’epoca, ambiente fiabesco, ispirata quest’anno ai Gonzaga di Mantova. Piatti raffinati preparati dallo chef Scibilia.

De.C.O.
28 settembre, al cineteatro dell’oratorio presentazione ufficiale della DeCO alla torta Paciarèla. Assegnazione fortemente voluta dal presidente della Manifestazione Storica. La voglia di preservare la Paciarèla nel tempo, con la sua storia, la sua genuinità, le sue caratteristiche, di metterla in salvo dalle deformazioni del tempo, ha avuto esito positivo. Una presa di coscienza del Comune di portata storica. Significa impegnarsi nel preservare dall’individualismo dilagante qualcosa che appartiene alla storia di Gessate. Una specie di battaglia vinta da una comunità contro biechi disegni commerciali e consumistici con il beneficio di un’identità ritrovata e di un marketing territoriale assicurato. Dopo la presentazione, prima mangiata ufficiale di torte Paciarèle DeCO nel salone dell’oratorio, preparate secondo la ricetta ufficiale dai fornai di Gessate, veramente squisite. Tre i vini proposti per l’accostamento: Passito di Pantelleria, Moscato di Pantelleria e Recioto bianco della Valpulicella. Tutti perfetti.

Duccio di Boninsegna.
29 settembre, al cineteatro dell’oratorio presentazione della Mostra dal titolo” Figlia del tuo figlio”. Serie di prestigiose riproduzioni su pannelli della più grande pala d’altare del medioevo, opera di Duccio di Boninsegna, conservata nel duomo di Siena, realizzata tra il 1309 e il 1313. Esposizione rimasta aperta fino al 9 ottobre presso la chiesa dell’Addolorata. Evento curato con la consueta dedizione e competenza dal Centro Culturale San Mauro. Visite guidate e vasta bibliografia.

Manifestazione storica.
30 settembre, rievocazione della disputa tra i contadini e il Bonesana. Anche quest’anno in forma itinerante, con recite di notevole levatura specie nella prima stazione nel cortile Stalun di via Badia 23. Alla fine raduno del pubblico in Villa Daccò per gustare una fetta della neopromossa Paciarèla DeCO, pane e salame e vino offerti dal Comune.

Sfilata storica e palio del pane.
1° ottobre, sfilata di costumi e disputa del Palio. Ha voluto piovere a intervalli tutto il giorno, ma il programma è stato regolarmente rispettato. La sfilata storica ha avuto momenti di grande valore artistico. Tempi e modi scanditi al meglio per una manifestazione ormai diventata adulta. Hanno sfilato circa 200 preziosi costumi, del ‘600, ‘700, ‘800, di cui 130 confezionati dal laboratorio del Comitato (circa 70 maschili, 60 femminili) e 70 noleggiati; circa 70 costumi di popolani; un cospicuo numero di accessori, come stivali, attrezzi agricoli, armi (alabarde, spade, archibugi, pistole).
Il palio del pane è stato vinto dal rione “Castellaccio”.

Il momento più vivo della giornata si è avuto dalle 15 alle 17, in barba alle intemperie, nel “salotto inaspettato” di Gessate, affollatissimo e confuso: su un angolo il portale dell’Addolorata con l’entrata della mostra su Duccio, con a fianco da un lato piazza Roma colma d’espositori e dall’altro l’estendersi delle bancarelle in via IV novembre; sull’angolo a fronte il fornaio di Piazza Roma colmo di torte Paciarèle; altre bancarelle lungo via Cittadella; bar aperti in via Badia per la sosta dei visitatori. Al centro del crocicchio gli sbandieratori di Ferrara con il loro campione a lanciare ben 5 vessilli insieme, e sull’imbocco di piazza Roma il Gruppo Contraddanza di Rodano esibirsi in balli in costume e musiche d’epoca. Un bel vedere. Che più? E tutti in quella piazza improvvisata a commentar gli eventi.

Walter Visconti

 

 

20 anni della Corale

Nunero 5-2006

 

30 settembre e 1° ottobre, tre eventi in Villa Daccò. Primo: mostra dal titolo “Venti anni di note musicali. Il percorso della Corale Ss Pietro e Paolo di Gessate dal 1986 al 2006 rievocato nel 20° anniversario dalla fondazione con una rassegna fotografica molto ben curata, allestita in Sala Matrimoni. Esposti riconoscimenti, locandine di concerti, video dei momenti più significativi. Presentata una bellissima brochure, disponibile a richiesta, con ampie descrizioni, aneddoti, e il curriculum artis. Secondo: iniziativa “Viva la musica” organizzata dall’Associazione Musicale Harmonia, allestita in Sala Musica. Terzo: mostra mercato “India” organizzata dall’Associazione “Un aiuto alla Vita”, allestita in Sala Ritrovo.

Concerto d’Autunno

24 ottobre, appuntamento annuale con il Concerto della Corale Ss Pietro e Paolo. Chiesa parrocchiale gremita un’ora prima dell’inizio, schermi sulle navate laterali. 70 coristi, 4 voci sole, orchestra sinfonica di 45 elementi. Nutrito programma con musica sacra di Mozart e Perosi nella prima parte, musica lirica di Verdi nella seconda. Ospiti autorevoli, ambiente caldo e familiare. Esecuzioni di alto livello.

In totale… 12 eventi solo nell’ambito della Manifestazione Storica e altri 12 organizzati da altre Associazioni. Questo è dunque il “mese lungo” della Sagra. Per Gessate non è poco.

Walter Visconti

 

 

In ricordo d’un animo gentile

Numero 5-2006

 

Caro Gino, ho dato per titolo alle tue poesie d’infinita bellezza “Fremiti di vita”. Quelle che mi lasciasti, quando venni a trovarti ultimamente, rileggendole, mi inducono a riflettere sull’essenza delle cose. Così, spesso la vedo e la colgo, da te presentata com’è, emplice e chiara, per merito tuo.
Sento il fruscio dell’erba calpestata mentre percorro il tuo viale e mi avvicino  al tuo amato campo, dove solevi rifugiarti per stare in pace, solo con la tua poesia.
Lì i versi, cercati, composti, trovati, ti facevano compagnia. Lì, ultimamente, forse lacerato dai dubbi, ti consolavi proclamando il tuo amore per il libero pensiero.
Hai preso per mano persone, portandole nei campi della tua poesia, insegnando loro a meditare, spingendole alla ricerca dei misteri della vita, senza pretesa di scoprirli, facendoli apprezzare e ammirare come da suprema mente.
Onde poter essere “poeta”, occorre anche morire. E tu l’hai fatto, e già lo eri.
Si è ciò che d’essere si sente.
Si sarà ciò che non si è stati. Perciò ti dico, caro poeta contadino ammirato in silenzio, tu eri e lo sarai.
L’enigma della vita ti è stato accettabile fardello. Ti sei compiaciuto delle persone accanto. Hai saputo ascoltare, scrivere versi diligenti, con loro imprimere traccia feconda d’immagini e pensieri, come deve essere la vera poesia.

Gino Mapelli, o semplicemente “Gino”. Nasce nel 1937, vive a Gessate, lavora alla Pirelli. I genitori sono contadini. Non va a scuola oltre le elementari. Tuttavia ama la letteratura. Legge molto. È un animo sensibile e gentile. Quando si reca nei campi o assiste agli eventi, ovunque si trovi, descrive con efficacia le circostanze vissute e le sensazioni provate, per donarle agli altri attraverso i suoi versi. Ci ha lasciati il 19 settembre 2006.

La sua è una poesia spontanea e incisiva, a tratti didascalica, a tratti filosofica, in grado di esprimere emozioni e di spingere a profonde meditazioni.
Ha composto più di cento poesie.

Walter Visconti